Con tanto di video di ottima qualità prosegue la sfida terroristica di matrice sunnita dell’Isis al mondo arabo “moderato” e di matrice sciita. L’Occidente, come ampiamente dimostrato, viene di tanto in tanto coinvolto in attacchi e stragi per via indiretta, nei cosiddetti effetti collaterali. Come in Tunisia, dove la strage del resort ha avuto come obiettivo principe non il mero mietere vittime fra i turisti, bensì quello di infliggere un colpo mortale al settore turistico nordafricano. La partita che si gioca è tutta interna al mondo arabo dunque, una lotta per l’egemonia all’interno dello stesso.
Ora, i terroristi dell’Isis hanno colpito una nave egiziana davanti a Gaza, sulla costa mediterranea del Sinai. L’azione spettacolare condotta con il lancio di un razzo, è tesa a dare una lezione a Il Cairo che si sta spendendo in diverse azioni militari contro l’Isis.
A causa dell’esplosione a bordo dell’unità è scoppiato un incendio che è durato diverse ore. Le autorità non hanno precisato l’entità dei danni mentre non si hanno dati certi sulle eventuali vittime. Quel che è certo è che l’Egitto si prepara ad una dura risposta, verosimilmente coi propri bombardieri.
Il movimento jihadista ha diffuso come suo solito un comunicato con la foto-sequenza dell’agguato. Si tratta di un salto di qualità nelle operazioni degli estremisti che agiscono nella penisola del Sinai. In realtà, già in passato, i militanti hanno preso di mira il traffico marittimo nel canale di Suez ed hanno cercato di colpire anche unità della Marina locale. Ora però sono in possesso di un arsenale più potente, creato con le prede di guerra e i traffici. In questo caso la trappola è stata resa possibile dal fatto che la nave era non troppo lontana dalla costa, infatti incrociava entro il raggio d’azione di razzi Milan o Kornet, armi ormai molto diffuse dalla Siria alla Libia.
Anche le polizie occidentali hanno da tempo segnalato il pericolo di azioni terroristiche e di pirateria lungo le rotte marittime. Lo stato d’allerta perciò sale.
Gli esperti prevedono che i nuclei jihadisti potrebbero prendere di mira mercantili o anche navi da crociera per depredarli e diffondere il terrore, utilizzando pescherecci modificati oppure motoscafi veloci.
Tre gli scenari delineati: il dirottamento in stile Achille Lauro; il barchino-kamikaze; tiro con mitragliatrici e razzi imbarcati su battelli.