Le ultime notizie dalla Libia,  portano tutti noi un senso di angoscia e tristezza enorme, perché ci ripropongono immagini e suoni terribili di  una guerra alla nostre porte che porterà solo morte e dolore.

Quel popolo libico ahime, martoriato dal 2011 da quando si scatenò la rivolta a Gheddafi, supportato dalla Francia e dagli USA, e anche dall’ Europa, non trova pace dopo anni di guerra civile e scontri tra bande.

Lo stesso ONU ha dimostrato la debolezza politica che purtroppo già da tempo manifesta; ma quello che più mi ha sconfortato  è l’ isolamento del nostro Paese a livello internazionale.

Le immagini di Palermo dell’ anno scorso già la testimoniavano, quanto quella tanto annunciata conferenza aveva provocato solo un rilascio di qualche sorriso o una foto di cortesia; ma ora è più evidente che mai.

L’aver discusso anche accesamente con: Francia, Bruxelles, Germania, Malta, Spagna e ultimamente con gli Stati Uniti per il caso Cina ( inoltre la Turchia ora con la questione armena) ci ha isolato completamente, tanto da non saper neanche che Tripoli veniva attaccata, con un informazione diciamo “on time”!!

E’ evidente che questa crisi colpirà più noi per l’immigrazione come per gli interessi in campo ( ENI ) eppure siamo li senza senso e senza un ruolo, isolati a livello internazionale e senza interlocutori; sembrano passati secoli da quando Andreotti aveva dato all’ Italia una centralità politica su tutte le vicende del mediterraneo e del monte lista.

Speriamo che in nostri governanti capiscano la lezione e si rendano conto che la politica internazionale non si fa con rottura e litigi, ma con trattati e accordi multilaterali che richiedono diplomazia e accortezza, non invece una politica urlata che ci fa solo sbattere contro un  muro.