Roma e il suo inquinamento raggiungono livelli mai visti, la domanda è da un milione di euro “di chi è la colpa?”

L’inquinamento di Roma sta raggiungendo livelli utopici, non bastano le targhe alterne e la domenica ecologica per diminuire lo smog che sta invadendo di giorno in giorno la Capitale. Ma se si parla di Roma non si può non parlare del biondo Tevere, che passando per il centro storico cambia colorito dal verde al marrone chiaro, e passata la città riprende il suo colorito originale. Scandaloso è l’unico aggettivo accostabile all’inquinamento della città, che sta superando il record come Capitale europea più sporche d’Europa.

La situazione delle discariche romane è imbarazzante, basti pensare a Malagrotta, talmente piena di rifiuti che persino i gabbiani arrivano da Ostia per cibarsene. Non basta l’inizio della famosa raccolta differenziata, che partì nel due anni orsono e ad oggi ancora non funziona.

Il perché? Mal gestione e anche un senso del lavoro perso da parte dei netturbini, che il giorno di Natale anziché lavorare si sono presi un giorno di malattia. Il senso di civiltà in questo paese anziché principio inamovibile per l’orgoglio della nostra Patria ha varie sfaccettature, perché l’indole è sempre la stessa, fregarsene del prossimo e pensare di avere il diritto di poter fare ciò che si vuole a discapito del prossimo, non pensando che anche gettare un rifiuto per terra non significare solo prendere una multa, significa anche fare un torto alle generazione che verranno, ad italiani, che hanno il diritto di vivere in un ambiente sano come lo hanno avuto in passato le altre generazioni, solo così può esserci un cambio di mentalità. Partendo dal basso e dalle piccole cose si raggiungono grandi traguardi.

L’appello non va solo all’impresa pubblica di pulizia, ma anche ai cittadini e al loro senso di civiltà, perché se tutti riuscissimo a rispettare l’ambiente allora non avremmo di questi problemi. Ma all’appello viene sempre posta una questione che non concede quiete, “di chi è la colpa?”