Momenti di terrore a Rampa Nunziante nella cittadina di Torre Annunziata, dove un palazzo è crollato provocando otto morti. Si indaga per disastro colposo e omicidio plurimo. Secondo quanto riportano i quotidiani locali campani all’interno dell’edificio erano in corso lavori per realizzare un Bed&Breakfast.

Per far luce sull’accaduto sarà la consulenza tecnica da affidare a una serie di esperti tra cui diversi ingegneri e geologi. I lavori al secondo piano dell’immobile erano iniziati da circa un paio mesi e secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni, negli ultimi giorni si erano intensificati con martelli pneumatici in grado di abbattere anche muri portanti. In ogni caso quello che stava accadendo sarà essere verificato grazie a uno degli immobili rimasti in piedi, nella parte di palazzina poggiante su una roccia lavica che ha fatto grande alla massiccia consistenza ha salvato la vita ad alcuni deicondomini che si trovavano in quel momento nello stabile.

Questo insolito modus operandi non ha insospettito Giacomo Cuccurullo, una delle vittime del crollo ed esperto tecnico del Comune di Torre Annunziata, tanto che alcuni abitanti del condominio avevano espresso le proprie preoccupazioni per i lavori di ristrutturazione dell’appartamento al secondo piano dello stabile. E’ su questo punto che la procura del piccolo paese campano intravede la possibilità di un’infiltrazione della camorra nei lavori. Di fatti gli inquirenti sospettano che lo stesso tecnico del comune fosse stato minacciato dalla malavita campana per farlo tacere sulle anomalie dei lavori di ristrutturazione.

Una indiretta conferma sulle condizioni non ottimali dell’edificio crollato è giunta da Mario de Camillis un mancato acquirente dell’appartamento situato al primo piano dell’edificio, non crollato così come quello situato al secondo livello. Intervistato da diverse TV locali de Camillis ha riferito che il perito incaricato dalla banca alla quale si era rivolto per un mutuo diede parere negativo in quanto vi erano evidenziati problemi di staticità dell’immobile.

Ennesimo stallo alla messicana dunque quello di Torre Annunziata, dove non sono chiare le fasi che hanno portato al crollo e come mai tutto questo si svolgesse quotidianamente alla luce del sole senza che nessuno avesse mai notato qualcosa. Per ora sotto le lenti della procura campana c’è il clan a comando della malavita locale che già per altri motivi era più volte finito sotto i raggi X delle forze dell’ordine. Non saranno ora solo i parenti delle vittime a piangere la scomparsa improvvisa quanto ingiusta dei propri cari ma tutto il paese, che, per avvicinarsi al dolore dei parenti colpiti da questa tragedia hanno organizzato una fiaccolata in memoria delle vittime. Oltre alle famiglie colpite anche tutti i cittadini di Torre Annunziata chiedono giustizia e soprattutto chiarezza sulla vicenda, a ricordarlo anche il parroco della parrocchia locale che durante l’omelia ha chiesto una valida giustificazione ad un dolore così grande procurato a tutto il paese e non solo ai famigliari. Non tardano ad arrivare le condoglianze dai vertici del potere alle famiglie delle vittime per la spiacevole tragedia cui lo Stato italiano è complice visto il poco controllo effettuato nella zona.