Un monumento simbolo di Roma riportato all’antica bellezza
Nel mese di dicembre sono terminati i restauri della Fontana di Trevi, uno dei monumenti più affascinanti e imponenti di Roma. Il lavoro, costato circa venti milioni di euro è stato finanziato in gran parte da privati che hanno versato circa l’80% del totale della somma. Il comune di Roma ha rispettato i tempi previsti del restauro per il Giubileo, donando così una nuova vita ad un monumento storico.
La storia della Fontana di Trevi è strettamente collegata con l’acquedotto Vergine, uno degli acquedotti più antichi e ancora funzionanti dall’epoca dell’Imperatore Augusto, che, fu commissionato da Marco Agrippa per far arrivare l’acqua alle terme pubbliche dell’epoca e al Pantheon, oltre che alle centinaia di fontane dell’epoca.
Essa è stata progettata da Nicola Salvi, in stile Rococò, tardo barocco. Inizialmente la fontana versava acqua a tre vasche, ma successivamente fu modificata vennero sostituite con un unico bacino lungo e rettangolare, appoggiandolo su una parete merlata, restaurando poi, i tre mascheroni che immettevano acqua nelle tre vasche.
L’ultimo restauro ha restituito alla storica fontana l’antico splendore dell’epoca barocca, donando così la fortuna ai cittadini romani ed ai turisti la visione di un teatro d’acqua, in uno spettacolo che s’intreccia tra monumentalità e unicità che nel mondo non ha paragoni. Ora spetta al senso civico della comunità preservare un simbolo così importante per Roma e per il mondo intero. Soprattutto evitando a delinquenti di rovinarla, come già successo con la Fontana del Maestro Bernini in Piazza di Spagna, distrutta da vandali, tifosi di calcio nel Febbraio 2015.