A confermare l’accaduto è stata la Farnesina questa mattina ed ora segue gli sviluppi della vicenda insieme alle altre articolazioni dello Stato . I due italiani sono stati rapiti insieme ad un cittadino canadese nella cittadina libica di Ghat, a pochi chilometri dal confine con l’Algeria nella regione meridionale del Fezzan.
Secondo quanto riferisce il sito internet libico, i tre sarebbero operai di una azienda italiana, che sta conducendo i lavori di manutenzione della pista dell’aeroporto della città di Ghat. Gli operai sarebbero stati sequestrati dopo che l’automobile sulla quale viaggiavano era stata fermata da alcuni uomini armati non identificati. I due italiani e il canadese erano in viaggio verso la sede della società situata a Bir Tahala, a nord della città di Ghat. Secondo le prime fonti insieme ai tre operai dell’azienda sarebbe stato sequestrato anche l’autista residente a Ghat.
Il sequestro dei quattro uomini è stato confermato anche dal ministero degli Esteri libico. Il funzionario locale Qumani Mohammad Saleh ha riferito che per ora non è chiara l’entità del gruppo che ha compiuto il rapimento, e che per ora stanno lavorando per scoprirlo. Al momento il sequestro non è stato rivendicato da alcun movimento o gruppo terroristico attivo nella zona. Gli inquirenti stanno lavorando tenendo conto che, la Regione di Fezzan fa parte dello Stato libico che è riconosciuto con accordi internazionali.
Dunque salgono la lista degli italiani rapiti all’estero sale a tre. Il precedente rapimento fu nel 2013 in Siria ai danni di un gesuita, che, predicava a Raqqa, a rapirlo fu una cellula della jihad che secondo alcune indiscrezioni fu giustiziato il 12 Agosto 2013 e gettato in una foibe della città siriana, tutta via il Ministero degli affari esteri italiano non ha ne confermato ne smentito la morte del connazionale.