La prima precipitazione dell’anno crea già il primo disagio nella capitale
Dopo mesi di secca finalmente Roma ritrova la pioggia, che, rifocilla d’acqua il Tevere. Nell’arco del mese di Dicembre stava subendo una mancanza d’acqua di livelli utopici.
Insieme alla pioggia affiorano i primi scandali dell’anno, grazie anche al Prefetto che, pur sapendo dell’imminente pioggia, non ha preso provvedimenti e così facendo tutto il guano che nei mesi di secca si è accumulato, è andato a impregnare la città eterna di sporco e male odore. Il Comune invece, ritiene più importante fissare le luci Led su i ponti storici di Roma. Tutto ciò ha portato al solito disordine che avvolge la città nei periodo di pioggia.
Già ai tempi dell’Impero Romano, si usava ripulire Roma dalla sporcizia prima della pioggia, per permettere poi alla città una pulizia che gli viene concessa da Madre Natura, quindi gratuita e profonda. Tutto ciò però all’epoca romana, quando non esistevano le tecnologie di oggigiorno. In teoria la pulizia di Roma dovrebbe essere giornaliera da parte dell’ente che si occupa dell’igiene della città.
Si dovrebbe essere più previdente soprattutto nel periodo del Giubileo, visto che bisogna dimostrare a tutto il mondo il corretto funzionamento dei meccanismi della nostra Nazione, sempre più derisa all’estero. Tutto ciò deve essere un appello al rigore dei cittadini, che, hanno il dovere di non inquinare la città, così facendo si dà all’Italia un immagine di una Nazione civile, e soprattutto una lezione a chi, dovrebbe mantenere pulito il territorio.