di Edoardo Tedeschi1

La diffusione sempre più capillare dell’intelligenza artificiale e la sua applicazione nei più vari campi dell’esperienza umana ha suscitato, già da qualche tempo, l’interesse delle Istituzioni. I singoli Stati membri dell’UE non potranno, ovviamente, prescindere da quella che sarà l’analisi effettuata a livello europeo. 

Sul punto, la Direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie della Commissione Europea, ha pubblicato il 19 Febbraio 2020 il Libro Bianco sull’intelligenza artificiale – un approccio europeo all’eccellenza e alla fiducia2, documento che può essere considerato una summa di quanto sia stato fatto e di quello che si vuole realizzare.

La Commissione asserisce “L’intelligenza artificiale si sta sviluppando rapidamente. Cambierà le nostre vite migliorando l’assistenza sanitaria, […] l’efficienza dei sistemi di produzione […], la sicurezza dei cittadini europei e in molti altri modi che possiamo solo iniziare ad immaginare.”, al tempo stesso essa comporta una serie di rischi “[…] quali meccanismi decisionali opachi, discriminazioni basate sul genere o di altro tipo, intrusioni nelle nostre vite private o utilizzi per scopi criminali.”. La commissione si fa pertanto portavoce di un approccio normativo che abbia l’obiettivo di promuovere l’adozione dell’IA e di affrontare i rischi connessi al suo utilizzo. Per citare le parole della presidente della Commissione Ursula von der Leyen: “un approccio europeo coordinato alle implicazioni umane ed etiche dell’intelligenza artificiale e una riflessione volta a migliorare l’uso dei big data per favorire l’innovazione”. La nuova sfida per l’Europa sarà quella di diventare un leader mondiale nell’innovazione nell’economia dei dati e nelle sue applicazioni, come indicato nella strategia europea per i dati3, basandosi sui valori europei. I principali elementi costitutivi del citato libro bianco sono:

  • il quadro strategico che stabilisce misure per allineare gli sforzi a livello europeo, nazionale e regionale. Tramite un partenariato tra il settore pubblico e privato, l’obiettivo di tale quadro è mobilitare risorse per conseguire un “ecosistema di eccellenza” lungo l’intera catena del valore, a cominciare dalla ricerca e dall’innovazione, e creare i giusti incentivi per accelerare l’adozione di soluzioni basate sull’IA, anche da parte delle piccole e medie imprese (PMI);
  • gli elementi chiave di un futuro quadro normativo per l’IA in Europa, che creerà un “ecosistema di fiducia” unico. A tal fine, deve garantire il rispetto delle norme dell’UE, comprese le norme a tutela dei diritti fondamentali e dei diritti dei consumatori, in particolare per i sistemi di IA ad alto rischio gestiti nell’UE. La costruzione di un ecosistema di fiducia è un obiettivo strategico in sé e dovrebbe dare ai cittadini la fiducia di adottare applicazioni di IA e alle imprese e alle organizzazioni pubbliche la certezza del diritto necessaria per innovare utilizzando l’IA. La Commissione sostiene con forza un approccio antropocentrico basato sulla comunicazione “Creare fiducia nell’intelligenza artificiale antropocentrica” e terrà conto anche dei contributi ottenuti durante la fase pilota degli orientamenti etici elaborati dal gruppo di esperti ad alto livello sull’IA4.

Le parole chiave del futuro saranno quindi ecosistema di eccellenza e ecosistema di fiducia; non si potrà esprimere il pieno potenziale dell’AI se non attraverso un parallelo sviluppo di entrambi.

Sulla base dei principi enucleati nel Libro Bianco in argomento, in data 21 aprile 2021 la Commissione Europea ha presentato la proposta di “Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che stabilisce le regole armonizzate sull’intelligenza artificiale (legge sull’intelligenza artificiale)” (d’ora in poi, per brevità, Regolamento IA). La proposta mira ad affrontare i rischi connessi a determinati utilizzi di tale tecnologia, proponendo un quadro giuridico per un’IA affidabile, tenendo conto degli obiettivi di seguito riportati:

  • assicurare che vengano immessi nel mercato sistemi sicuri e conformi alla normativa in materia di diritti fondamentali e di valori dell’Unione;
  • garantire la certezza del diritto per agevolare gli investimenti e l’innovazione;
  • migliorare la governance e l’applicazione effettiva della normativa esistente in materia di diritti fondamentali e requisiti di sicurezza applicabili ai sistemi di IA;
  • agevolare lo sviluppo di un mercato unico per applicazioni di tecnologie lecite, sicure e affidabili nonché prevenirne la frammentazione.

Per conseguire ciò, la proposta prevede un approccio equilibrato e proporzionato, volto ad enucleare i requisiti minimi necessari ad affrontare i rischi senza limitarne lo sviluppo tecnologico o aumentarne il costo sul mercato. Si vuole, quindi, fissare una serie di regole armonizzate in relazione allo sviluppo, all’immissione e all’utilizzo dei sistemi di IA secondo un approccio basato sul rischio.

La proposta delinea l’ambito di applicazione delle regole concernenti l’intero ciclo di vita dei sistemi di intelligenza artificiale, ovvero l’immissione sul mercato, la messa in servizio e l’utilizzo.

Ulteriore aspetto, senza dubbio significativo, è rappresentato dalla classificazione dei requisiti normativi multilivello, a seconda del rischio intrinseco relativo al sistema e/o alle tecniche di IA utilizzate.

Il documento, infatti, esplicita le pratiche di IA “vietate”, ossia quelle il cui uso è considerato contrario ai valori dell’Unione. Rientrano in questa casistica, in specie, l’uso dell’IA “da parte delle autorità pubbliche ai fini di ottenere il cosiddetto “punteggio sociale” per la valutazione del comportamento degli individui (social scoring), l’uso di sistemi di identificazione biometrica a distanza in tempo reale in spazi accessibili al pubblico ai fini dell’applicazione della legge (salvo determinate eccezioni), e le tecniche subliminali finalizzate ad alterare significativamente il comportamento di una persona in modo dannoso5.

D’altro canto, i sistemi ad alto rischio sono quelli che generano un rischio tale da provocare danni sensibili, il cui uso è consentito solo a seguito di specifici controlli di sicurezza. Nella categoria rientrano, ad esempio, il credit scoring, i sistemi di IA relativi a infrastrutture pubbliche essenziali, giustizia e sicurezza sociale, dispositivi medici ed altri dispositivi regolamentati, sistemi di trasporto.

La proposta di regolamento prevede altresì obblighi di trasparenza per taluni sistemi di IA così come misure a sostegno dell’innovazione, meglio delineati nel già menzionato Libro Bianco, il tutto sotto l’egida di una comune linea di governance che gli Stati membri dovranno impegnarsi ad adottare.

Per concludere sullo specifico tema, il 20 ottobre 2020 il Parlamento Europeo ha adottato tre risoluzioni contenenti raccomandazioni per la Commissione Europea in vista della redazione e stesura dei futuri regolamenti sull’intelligenza artificiale (IA). Si tratta, in particolare, della:

  • Risoluzione recante raccomandazioni alla Commissione su un regime di responsabilità civile per l’intelligenza artificiale”;
  • Risoluzione recante raccomandazioni alla Commissione concernenti il quadro relativo agli aspetti etici dell’intelligenza artificiale, della robotica e delle tecnologie correlate”;
  • Relazione sui diritti di proprietà intellettuale per lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale”.

Da quanto appena espresso emerge con tutta evidenza l’obiettivo del Parlamento di stabilire una rinnovata fiducia nell’IA, oltre che di favorirne lo sviluppo mediante un quadro normativo e regolamentare che promuova la certezza del diritto, assicurando al contempo il rispetto dei diritti fondamentali, la protezione dei consumatori ed il rispetto dei principi etici. Per raggiungere un simile fine risulta quanto mai necessaria la promozione della trasparenza e dello scambio di informazioni tra i cittadini e le entità coinvolte nello sviluppo, impiego o utilizzo dell’IA.


1 Dottorando di ricerca in Diritto e Impresa (XXXVI ciclo), presso la LUISS Guido Carli. Specializzato in Diritto d’impresa, Diritto bancario e Scienze economiche e bancarie europee.

2 Per approfondire https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/ac957f13-53c6-11ea-aece-01aa75ed71a1

3 Cfr. COM(2020) 66 final.

4 Commissione europea, Libro bianco sull’intelligenza artificiale – un approccio europeo all’eccellenza e alla fiducia, 19/02/2020, pag. 4.

5 G. LUSARDI, Regolamento UE sull’Intelligenza Artificiale: uno strumento articolato per gestire il rischio, Quotidiano Giuridico, 3 giugno 2021.